Il ministro degli Esteri marocchino Nasser Bourita ha incontrato lunedì 23 settembre a New York il suo omologo italiano, Antonio Tajani.
Questi colloqui si svolgono a margine della settimana di alto livello della 79a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha detto la stessa fonte.
Ma questi incontri si svolgono in nuovo clima tra Italia e Marocco. Con alcuni aspetti che la stampa italiana ha totalmente ignorato, anche per ragioni politiche ed economiche dei gruppi giornalistici di riferimento.
Le relazioni italo-marocchine nel 2023 continuano a svilupparsi su diversi fronti, in linea con una collaborazione crescente negli ultimi anni. Il commercio tra Italia e Marocco ha registrato una crescita significativa.
L’Italia è tra i principali partner commerciali del Marocco in Europa, con l’esportazione di macchinari industriali, beni di consumo e prodotti chimici, e l’importazione di prodotti agricoli, tessili e artigianali. Numerose imprese italiane sono presenti in Marocco, soprattutto nei settori dell’automotive, dell’energia rinnovabile, dell’industria manifatturiera e delle infrastrutture.
L’Italia continua a promuovere investimenti strategici in questi settori, soprattutto grazie alla posizione strategica del Marocco come porta d’accesso al mercato africano. Forte interesse nella collaborazione con il Marocco nel campo delle energie rinnovabili, soprattutto il solare e l’eolico. Il Marocco, attore principale in Africa in questo ambito, sta collaborando con aziende italiani per sviluppare progetti di energia pulita, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e gli impegni sul cambiamento climatico.
Sul piano della lotta all’immigrazione illegale, l’Italia e il Marocco collaborano strettamente nella gestione dei flussi migratori, cercando soluzioni che promuovano migrazioni regolari e combattano l’immigrazione clandestina. Il Marocco è un partner cruciale nelle politiche migratorie italiane e dell’UE. Una prova di questa stretta collaborazione è stata la visita del Ministro Piantedosi che non era abbastanza evidenziato in Italia.
Una visita, che nel silenzio dei mezzi di comunicazione di massa è fondamentale. Durante la sua visita, il Ministro, che è stato anche Prefetto e quindi uomo in prima linea contro l’immigrazione clandestina, aveva dichiarato che “Il Marocco è un Paese amico dell’Italia ed è un solido punto di riferimento sia nell’area mediterranea che in quella atlantica, per stabilità e capacità di gestione delle sfide di sicurezza e migratorie. Il governo italiano sta lavorando per prevenire e contrastare l’azione dei trafficanti di esseri umani nei principali Paesi di origine e di transito, per rafforzare i canali di migrazione legale, e per potenziare i rimpatri volontari assistiti verso i Paesi di origine dei migranti”.
Ancora più significativa e non sufficientemente notata, il governo del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni non ha invitato il Polisario al vertice Italia-Africa, tenutosi in Italia a gennaio 2024. Un fatto significativo ed una ulteriore sconfitta diplomatica per il Polisario.
Fino ad oggi, l’Italia è rimasta in una posizione neutrale sulla questione del Polisario. Infatti, se facciamo eccezione per le amministrazioni di sinistra , sempre pronte ad incoraggiare incontri e pseudo gemellaggi con la pseudo RASD, i governi italiani hanno assunto una posizione di “neutralità benevola” nei confronti del Sahara Marocchino .
L’Italia guidata da Giorgia Meloni, con la dovuta cautela che necessitano processi del genere a iniziato il percorso di allineamento compiuto da Spagna e Francia, deve iniziare un processo che sarà sicuramente lungo, visti le relazioni con l’Algeria.
Un processo che non può troncare rapidamente, ma incrementando la cooperazione energetica con il Marocco , potrà nel tempo divenire meno succubi del gas algerino e allinearci alle Nazioni che ormai senza problemi riconoscono la piena sovranità del Marocco sulle provincie meridionali.
Marco Baratto