Nei caldi giorni di estate la politica francese sembra non andare in vacanza. Il riconoscimento del piano di autonomia delle provincie meridionali del Marocco da parte di Parigi ha scatenato un contraccolpo .internazionale .
Algeri ha deciso martedì (30 luglio) di“ritirare”il suo ambasciatore a Parigi poche ore dopo la pubblicazione della lettera inviata da Emmanuel Macron al re del Marocco, Mohammed VI, in occasione dei suoi venticinque anni di regno,
Le relazioni tra Parigi e Algeri continuarono a deteriorarsi. Secondo le rivelazioni di Le Canard Enchaîné di mercoledì 7 agosto, le autorità algerine stanno cercando di fare pressione sulla Francia rimandando sistematicamente a Parigi i loro cittadini espulsi dalla Francia.
Di tutta risposta i deputati del Gruppo “A Droite” e del Rassemblement National, con due post di fuoco sulla piattaforma X hanno chiesto che venga calendarizzato un ordine del giorno che preveda la revoca degli Accordi di Evian
Gli accordi di Évian sono il risultato dei negoziati intrapresi fra i rappresentanti del governo francese e quelli del Governo provvisorio della Repubblica algerina, che allora rappresentava il governo in esilio del Front de Libération Nationale (FNL), rappresentati, rispettivamente, dal Ministro francese degli Affari algerini Louis Joxe e dal leader del Front de Libération Nationale Krim Belkacem, per porre fine alla guerra in Algeria.
Pur con le necessarie prospettive storiche diverse, anche l’Italia, dovrebbe usare il “Trattato del Quirinale ” per slegarsi dai vincoli con Paesi che in questo momento non danno certezza di sicurezza. Non dimentichiamo che in Algeria, l’organizzazione cattolica Caritas, non può più operare e nonostante questa Nazione.
L’ Algeria, forse dovrebbe vedere in questa situazione una opportunità, capire, che gli pseudo conflitti non fanno bene a nessuno , e che minacciare ripercussioni migratorie isola una Nazione . L’ Europa, ha bisogno è vero di migranti regolari , ma minacciare il passaggio di migranti irregolari verso l’Europa non permette la distensione anzi aumenta i pericoli per i tanti emigranti regolari in Europa.
Mi chiedo, senza pregiudizio , quali saranno le relazioni che si verranno a creare tra Francia ed Algeria? E soprattutto non sarebbe il caso, per l’Italia incominciare a limitare o gelare gli pseudo gemellaggi che intercorrono tra le amministrazioni di sinistra e il Polisario? Sono domande aperte che lascio alla coscienza di tutti , soprattutto dei politici .
Marco Baratto