il 2 Agosto è l’anniversario della strage alla stazione di Bologna, sono passai tanti anni da quel 1980, eppure in Italia non si esce dal concetto di superamento degli odi di parte , e anzi troppo spesso sono usati per scopi legati alla politica di oggi.
Il dolore per le vittime non può passare, ma l’accettazione della morte dovrebbe essere un fatto normale, dopo tanti anni è ancora normale che una Nazione non riesca a superare le divisioni di parte di una stagione , come quella degli anni di piombo, senza che essa abbia qualche riflesso sull’oggi.
I morti putroppo sono tali , e la morte va accettata come fatto naturale della vita, anche se causata in modo violeto . Ma quello che va superato è l’odio politico, la divisione nazionale . Pacificare non vuole dire parificare,. Ma pacificare , vuole dire superare e guardare avanti senza essere legati ad un passato che non si riesce a far passare.
E’ giunta l’ora di una soluzione politica di quella stagioni, che superi le divisioni e faccia progredire la Nazione. Ma tutto questo è possibile? credo di si. Il Marocco ne è un esempio lampante . Pochi anni la sua ascesa al Trono, Sua Maestà Mohammed VI , ha voluto una commissione pubblica ed aperta alla società civile , una commissione che nel 2004, era stata chiamata ad indagare, ed a ammettere le eventuali responsabilità dello Stato negli anni di Piombo.
Il Marocco ha avuto con la Commissione di Equità e Riconcilianzione” di fare chiarezza sulla propria storia , in questo modo la società intera è uscita purificata da questa vicenda ed si è trovata pronta , unita e compatta per le sfide del terzo millenio. Anche se con venti anni di ritardo rispetto al Marocco l’Italia prenda esempio da questa Nazione a noi cosi vicina non solo geograficamente.
Cosa aspetta l’italia a seguire il Modello marocchino , per una ” Commissione di Equità e Riconcilianzione” che purifichi la memoria, chiuda il periodo orrendo del terrorismo e si avvi verso un cammino di riconciliazione e unità della Nazione.
Non possiamo guardare sempre indietro, non possiamo sempre fermarci al passato o peggio ancora usarlo per la politica di oggi. Il ricordo è una cosa, l’uso della storia è un’altro. Il Marocco non si vergogna del proprio passato, lo esalta e lo ha purificato ma non usa il passato per le sfide del domani. Anche la scelta di Sua Maestà di non tenere nessun discorso per la festa della Rivoluzione del Re e del Popolo, ci dimostra che è possibile ricordare senza dimenticarsi del futuro di una Nazione.
Marco Baratto