Marianna Rocher, dirigente francese che vive all’estero, possiede una ricca esperienza multiculturale grazie alle sue numerose espatri in Africa e nell’Europa dell’Est. Dal 2019 si è trasferita in Italia, dove vive con il suo partner italiano.
Specializzata nel marketing digitale, Marianna ha conseguito un Master in Marketing Digitale e un MBA presso l’École des Ponts et Chaussées. Oltre alla sua carriera professionale, è presidente di un’associazione culturale e autrice di diversi libri. In qualità di consulente in comunicazione digitale, porta la sua esperienza per aiutare le aziende a navigare nel panorama digitale.
È inoltre responsabile dell’8ª circoscrizione (Italia, Grecia, Turchia, Malta, Cipro, Israele) all’interno del Rassemblement National.
Che ringraziamiamo per questa intervista con anche la promessa che si aggiungerà ai collaboratori di questo sito .
– Come valuta il risultato finale sia in Patria sia nella circoscrizione 8
Lo scrutinio è molto positivo, con una forte spinta in termini di voti e un incremento senza precedenti del numero dei nostri deputati. A causa di alleanze improbabili tra il Front Populaire e Renaissance, create unicamente per fare barriera al RN, non abbiamo ottenuto la maggioranza, ma abbiamo raddoppiato il numero di deputati all’Assemblea Nazionale. Per quanto riguarda i Francesi all’estero, siamo arrivati terzi in tutte le 11 circoscrizioni. Al secondo turno, 9 circoscrizioni su 11 sono state vinte da Macron. I Francesi all’estero continuano a credere nelle promesse di Macron, ma sono troppo lontani dalla realtà in Francia.
I risultati sono i seguenti:
- RN e i suoi alleati: 37,25 % dei voti, ovvero 10,1 milioni contro 7,4 per NFP e 6,5 per Renaissance.
- 143 seggi per il RN
- 67 seggi per LR/UDI/Destra varia
– Quali sono le conseguenze per la Francia dal punto di vista economico?
Un’enorme incertezza grava sulla tassazione dei profitti futuri e sul costo del lavoro. Non conosco alcun imprenditore in Francia che intenda aumentare i propri investimenti o le assunzioni nei prossimi mesi. Potrebbe essere che, con l’attuale assetto politico molti li ridurranno in modo sostanziale.
Per le aziende straniere che intendevano investire in Francia, è molto probabile che tutti questi investimenti saranno annullati o ridotti.
Questo significa che c’é un’alta probabilità di una recessione, e difficoltà economiche, il che comporterà un profondo aumento del nostro deficit di bilancio.
Tutti sanno che il nostro paese soffre di un doppio deficit: del commercio estero e del bilancio.
La Francia ha anche un debito colossale, il cui finanziamento è garantito per metà dall’estero. I risultati di queste elezioni non possono in alcun modo indurre un investitore straniero ad aumentare i suoi investimenti in obbligazioni francesi.
In sintesi, Lo scenario più probabile è una riduzione degli investimenti, il che significa che la crisi del debito francese è imminente.
A questo punto, la Francia sarà costretta a rispettare i trattati europei, cioè ad aumentare le tasse e/o ridurre la spesa pubblica.
– Come è radicato il RN nella circoscrizione a lei affidata e quale è il sentimento dei francesi in questa circoscrizione ?
Abbiamo una forte presenza in Italia e in Israele, dove abbiamo triplicato il nostro numero di aderenti rispetto all’anno scorso.
Quindi adesso ci concentreremo anche sul resto della circoscrizione, ovvero Grecia, Cipro e Turchia, dove aumenteremo la comunicazione locale ai nostri aderenti e simpatizzanti.
– La Francia vive un grosso problema , quello dell’antisemistimo , come giudica questo fenomeno della sinistra francese?
L’antisemitismo in Francia è un problema serio e preoccupante, e la sua comparsa all’interno di alcuni segmenti della sinistra francese è particolarmente allarmante.
All’interno della sinistra francese difatti, al giorno d’oggi sono emersi pericolosi movimenti che esacerbano ed alimentano le tensioni e le divisioni nella società.
– Il RN ha sollevato , come il Governo italiano, il problema dell’immigrazione clandestina, non potrebbe essere un punto di collaborazione bilaterale con l’Italia nel caso di un Presidente del RN?
Esiste già una cooperazione tra i due paesi su diversi fronti, tra cui la sicurezza, l’economia e le politiche migratorie.
Penso che questa collaborazione potrebbe essere rafforzata per sviluppare strategie comuni ed efficaci per gestire l’immigrazione clandestina, rafforzare la sicurezza alle frontiere e promuovere una condivisione equa delle responsabilità.
Spero che in futuro Francia e Italia stabiliscano accordi più solidi e azioni concertate per rispondere a questa sfida comune.
Si veda anche https://www.focusmediterraneo.it/2024/07/02/analisi-del-primo-turno-delle-elezioni-legislative-in-francia/