Marocco e Francia: Un Partenariato Strategico per il Futuro del Mediterraneo

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Apr 15, 2025 #Marocco, #politica

Il Marocco si conferma sempre più protagonista della scena diplomatica internazionale, guidato dalla visione lungimirante di Re Mohammed VI. Un esempio recente e significativo è la visita a Parigi del ministro degli Affari Esteri, Nasser Bourita, il quale ha preso parte a importanti colloqui nell’ambito del “Partenariato d’Eccezione Rafforzato” tra Rabat e Parigi. Un’iniziativa che non solo rafforza i legami storici tra i due Paesi, ma apre anche la strada a una collaborazione ancora più solida, dinamica e proiettata verso il futuro.

La visita, avvenuta nel contesto di una diplomazia attiva e strategica, ha permesso di fare il punto sull’attuazione degli accordi sanciti dalla dichiarazione congiunta firmata il 28 ottobre 2024 da Re Mohammed VI e dal Presidente francese Emmanuel Macron. Tale dichiarazione rappresenta un passo concreto verso una cooperazione bilaterale strutturata, fondata su valori comuni quali la trasparenza, la solidarietà e la responsabilità condivisa.

Durante gli incontri, Nasser Bourita ha ribadito l’impegno del Marocco nel consolidare una partnership multidimensionale con la Francia, con particolare attenzione a settori chiave come le energie rinnovabili, le infrastrutture, l’innovazione industriale, la sicurezza regionale e la cooperazione educativa e culturale. Il dialogo si è sviluppato su basi concrete, con progetti già in corso e una visione strategica che guarda alla stabilità del Mediterraneo e al progresso condiviso.

Un punto focale della visita è stato il sostegno della Francia al piano di autonomia proposto dal Marocco per il Sahara. Questa posizione rafforza il ruolo del Regno come attore centrale nella promozione di soluzioni realistiche, durature e politicamente sostenibili per una delle questioni più complesse del Nord Africa. L’appoggio francese al piano marocchino è un segnale forte di fiducia nella leadership del Paese e nella sua capacità di garantire sviluppo e stabilità nella regione.

Questa apertura della Francia verso il Marocco è anche il risultato delle difficoltà sempre più evidenti che Parigi sta incontrando in Africa centro-meridionale, dove la sua influenza storica è in forte declino. Il sentimento anti-francese cresce in diversi Paesi africani e le nuove dinamiche geopolitiche impongono un cambiamento radicale di approccio. La Francia sembra aver compreso che la strada per riconquistare credibilità nel continente africano passa necessariamente da una rinnovata alleanza con il Marocco, che gode di un capitale di fiducia ben più solido. Rabat, con la sua visione di cooperazione Sud-Sud e il suo radicamento africano, si pone come ponte naturale per una politica africana non più fondata su logiche neocolonialiste, ma su partenariati equi e rispettosi.

In questo scenario, colpisce l’assenza pressoché totale dell’Italia, che fatica a definire una propria strategia africana. Ostacolata da legami vincolanti con altre potenze europee e atlantiche, Roma non riesce a sviluppare una politica autonoma e coerente verso il continente africano. Questo immobilismo rischia di farle perdere terreno in un’area dove si giocano equilibri geopolitici cruciali. Mentre il Marocco costruisce relazioni solide, multilivello e concrete con i suoi partner africani ed europei, l’Italia resta spettatrice, limitandosi a interventi episodici, spesso legati a logiche emergenziali o a dinamiche migratorie. Una miopia strategica che contrasta con la capacità del Regno marocchino di inserirsi come attore attivo e propositivo in tutti i grandi dossier africani.

La collaborazione tra i due Paesi si estende anche al campo della sicurezza e della lotta contro il terrorismo, dove il Marocco ha dimostrato di essere un partner affidabile e proattivo. Le competenze marocchine nella gestione delle minacce transnazionali, nella condivisione delle informazioni e nella prevenzione della radicalizzazione sono sempre più apprezzate a livello internazionale, e la Francia ha ribadito la volontà di rafforzare il coordinamento in questi ambiti fondamentali.

Un altro elemento chiave dell’accordo è lo sviluppo congiunto di progetti legati alla transizione ecologica. Il Marocco, grazie ai suoi ambiziosi programmi nel campo delle energie rinnovabili – in particolare solare ed eolico – si propone come modello di riferimento nella regione africana e mediterranea. La cooperazione con la Francia può accelerare questa transizione, favorendo investimenti, trasferimenti tecnologici e formazione di competenze.

Nel corso degli incontri, si è discusso anche di istruzione, ricerca e mobilità giovanile. Entrambi i Paesi hanno espresso l’intenzione di facilitare gli scambi universitari, i programmi di doppia laurea e le partnership tra istituti di ricerca, con l’obiettivo di formare una nuova generazione di leader e professionisti capaci di affrontare le sfide globali.

La presenza diretta e attiva dei due capi di Stato in questo partenariato rafforzato conferisce un valore aggiunto e testimonia la volontà politica di portare avanti una visione condivisa. Si tratta di una nuova fase nella relazione franco-marocchina, che va oltre la semplice amicizia storica per abbracciare una dimensione strategica più ampia, basata su interessi convergenti e su un comune desiderio di progresso.

È importante sottolineare anche il ruolo del Marocco come ponte tra Europa e Africa. Il Regno, grazie alla sua posizione geografica e al suo dinamismo economico, rappresenta un attore centrale nei processi di integrazione africana e nella promozione di partenariati trilaterali che coinvolgano l’Unione Europea. La sua stabilità politica, le riforme strutturali avviate e la sua capacità diplomatica lo rendono un partner prezioso per affrontare le sfide globali.

In questo contesto, la diplomazia marocchina si distingue per il suo pragmatismo, la sua coerenza e la sua visione di lungo periodo. Il lavoro di Nasser Bourita, in qualità di ministro degli Affari Esteri, incarna questa linea politica: una diplomazia attiva, che ascolta, propone e costruisce ponti. La sua visita a Parigi non è stata soltanto un evento protocollo, ma un momento di rilancio di una cooperazione che guarda al domani con ottimismo e determinazione.

L’azione del Marocco merita dunque di essere elogiata non solo per i suoi risultati concreti, ma anche per il messaggio che trasmette al mondo: è possibile costruire relazioni internazionali fondate sul rispetto reciproco, sullo sviluppo condiviso e sulla volontà comune di contribuire alla pace e alla prosperità globale.

In conclusione, la visita di Nasser Bourita a Parigi ha rappresentato un passaggio strategico che rafforza la posizione del Marocco come attore imprescindibile sulla scena internazionale. Il Partenariato d’Eccezione con la Francia è un modello di cooperazione avanzata che può ispirare altri Paesi e contribuire a disegnare un futuro di stabilità e crescita nel bacino mediterraneo e oltre.

Marco Baratto

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