L’Italia : ospizio turistico dell’Europa?

Diwp

Apr 15, 2025 #demografia, #Italia

L’Italia probabilmente diventerà l’ospizio turistico dell’Europa, con il rischio di definitiva frantumazione territoriale… Il grafico sotto mostra la quantità di bambini/adolescenti in ogni nazione, fino ai 17 anni di età, nel 2023. Lo squilibrio con le altre nazioni è evidentissimo, specialmente con Francia, Paesi Nordici, etc. Nel giro di 20/30 anni alcune nazioni avranno una popolazione più giovane, mentre noi saremo vecchissimi.

Già adesso siamo in caduta libera (x i giovani) e in netta crescita (x popolazione anziana), rispetto alla media dell’Unione Europea. Questo vuol dire che l’Italia si troverà in crisi su multipli fronti (sociali, culturali, economici, ambientali, geopolitici) senza avere una base giovane, in grado di avviare i cambiamenti e gli adattamenti necessari per stare al passo con l’evoluzione globale. Siamo il Paese più anziano d’Europa con un’età mediana altissima (48,4 anni) e una progressione incredibile negli ultimi 20 anni battendo pure la Germania

Da tempo non facciamo figli in modo consistente e abbiamo uno dei tassi di fecondità più bassi d’Europa (ulteriormente sceso nel 2024 sulla soglia di 1,20 figli x donna), battuti solo dalla Spagna a livello di Paesi similari.

Ma proprio la nazione spagnola ha un andamento decisamente diverso rispetto al nostro, dato che da tempo cresce di popolazione grazie ai forti flussi migratori, provenienti soprattutto dall’America Latina. In Italia per anni si è parlato malamente della questione -“l’invasione” (cit.)- , quando in realtà l’aumento degli stranieri è stato molto contenuto negli ultimi 12 anni rispetto ad altri Paesi europei. Molti migranti/profughi non rimangono qua e ci usano semplicemente come terra di transito.

Quindi anche la soluzione “+ flussi migratori” rischia di scontrarsi con una realtà che funziona in modo ben diverso, dove i migranti non sono degli “ingranaggi” spostabili a comando e al servizio della vecchia Italia, ma degli esseri umani che cercano fortuna altrove. Un Paese ricolmo di anziani, con la Gen X che nel giro di 15 anni andrà in pensione e premerà fortissimo sul servizio sanitario, non può stare in piedi. Con questo modello di sviluppo, con questo sistema politico, con questo tipo di società, è impossibile. Specialmente poi quando i giovani talenti li usi come lavapiatti o li fai scappare all’estero. Continuo a sottolineare questa dinamica, perché i nodi giungeranno al pettine soprattutto dal 2030 in poi. Fra pochissimi anni. È una dinamica nuova di cui si parla troppo poco, si fa finta che il problema non esiste e si pensa che basta attuare qualche stupida soluzione (tipo bonus economici) per invertire la rotta.

Ma non funziona così. Le nuove generazioni non torneranno fare figli per qualche spicciolo. Quindi il rischio di ampi divari territoriali, con crollo completo del Sud/Aree interne e la predazione futura del Paese è concreto. Specialmente quando il divario con gli altri Stati sarà incolmabile. Il Nord diventerà un satellite dei francesi? Altre Potenze estere pian piano si compreranno vasti territori nazionali? Ad un certo punto il Nord si sgancerà dal Sud? Oppure fra 30 anni gli enormi flussi dall’Africa ripopoleranno l’Italia post-repubblicana?

Alessandro Leonardi

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