Gaza e la Palestina: due temi di una questione maggiore

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Gen 20, 2025 #Iran, #Palestina

Il recente accordo di cessate il fuoco a Gaza,  ha rappresentato un passo significativo verso una potenziale diminuzione della tensionetra palestinesi e israeliani, ma ha anche rivelato le complesse dinamiche geopolitiche che interessano la regione mediorientale. A distanza di due giorni dall’attuazione di questo accordo, il Regno del Marocco, sotto la guida di Sua Maestà il Re Mohammed VI, ha accolto con favore i progressi compiuti e ha ribadito l’importanza di rispettare l’intesa per fermare le violenze contro i civili, auspicando che il cessate il fuoco possa costituire la base per un vero e proprio processo di pace.

Tuttavia,  la causa palestinese è ben più di un semplice conflitto bilaterale tra israeliani e palestinesi; essa è parte di una questione regionale complessa che coinvolge non solo gli attori locali, ma anche potenze esterne con interessi geopolitici divergenti. Il Marocco considera la causa palestinese una “causa nazionale” Questo un impegno che ha caratterizzato la sua politica estera.

Nonostante la forte solidarietà dimostrata, la politica estera del Regno ha avuto dure direttrici , la preservazione dei luoghi santi  e la necessità di uno Stato Palestinese con una guida politica capace di agire autonomamente, senza il condizionamento di forze esterne.

In tal senso, il recente processo di rilascio degli ostaggi rappresenta un passo importante per il popolo palestinese, che ha bisogno di una guida politica stabile e affidabile per proseguire nel lungo cammino verso una pace duratura.

La liberazione di prigionieri è un segnale positivo, ma il Marocco ritiene che questo non sia sufficiente se non accompagnato da un forte impegno a livello interno per costruire istituzioni palestinesi solide, capaci di affrontare le sfide del futuro senza essere vulnerabili a influenze straniere.

La stabilità politica palestinese è essenziale per garantire che le vittime di questo conflitto, che sono molte e molteplici, possano finalmente vedere riconosciuti i loro diritti in un contesto di pace e di cooperazione regionale.

Il Regno del Marocco, pur essendo un fermo sostenitore della causa palestinese, ha sempre visto con preoccupazione l’influenza di attori esterni che non hanno come priorità la pace e la stabilità, ma piuttosto il rafforzamento della propria egemonia nella regione.

In particolare, l’Iran è stato spesso visto come una delle principali potenze che cerca di destabilizzare non solo la Palestina, ma l’intera regione mediorientale, cercando di imporre la propria visione politica e religiosa attraverso il sostegno a gruppi militanti e milizie locali. Questo tipo di intervento esterno non solo indebolisce la causa palestinese, ma rischia di trascinare l’intero Medio Oriente in conflitti perenni che non avranno mai una fine.

Il Marocco, con la sua posizione geografica e la sua tradizione diplomatica, è ben consapevole di come la destabilizzazione della regione non sia solo un rischio per la Palestina, ma per l’intero mondo arabo.

La sua esperienza e la sua saggezza nel trattare con le sfide interne e internazionali lo pongono in una posizione unica per sensibilizzare la comunità internazionale sull’importanza di trovare una soluzione che non solo soddisfi le esigenze del popolo palestinese, ma che permetta anche una stabilizzazione complessiva della regione.

Il Marocco ha ben chiaro che la questione palestinese non può essere affrontata isolatamente, ma deve essere inserita in un contesto geopolitico più ampio, che includa una visione di pace e di sviluppo per l’intero mondo arabo.

In questo contesto, il Marocco ha anche dovuto affrontare un altro aspetto di questa complessità geopolitica: l’influenza del Polisario e la destabilizzazione interna che esso ha cercato di promuovere, anche al di fuori dei confini del Marocco, in Siria e in altre aree del Medio Oriente.

Le forze del Polisario, che hanno combattuto in Siria al fianco di attori locali, sono legate a movimenti separatisti che rappresentano una minaccia per la stabilità territoriale del Marocco. Il coinvolgimento di queste forze in conflitti in Medio Oriente testimonia la natura sempre più internazionale di questo conflitto, che non riguarda solo la Palestina, ma anche la lotta per l’influenza geopolitica tra potenze regionali.

Il Marocco ha sempre cercato di evitare che la causa palestinese venisse manipolata o strumentalizzata da attori esterni con finalità diverse da quelle di una risoluzione pacifica e giusta del conflitto. È stato chiaro nel sostenere che la Palestina deve essere capace di costruire un governo indipendente, che non sia sottoposto alla pressione di attori esterni, ma che rappresenti autenticamente gli interessi del popolo palestinese. Una guida palestinese autonoma è vista dal Marocco come una condizione fondamentale per ogni possibile accordo di pace con Israele e per la realizzazione di uno Stato palestinese indipendente e riconosciuto.

La posizione del Marocco nella questione palestinese riflette la sua consapevolezza che la pace in Medio Oriente non può essere raggiunta senza affrontare la complessità delle forze regionali e internazionali coinvolte.

Il Regno ha sempre sostenuto un processo di pace che preveda il rispetto dei diritti palestinesi, ma anche la necessità di un governo palestinese stabile e indipendente, lontano da influenze esterne destabilizzanti. La causa palestinese, pur essendo una questione di giustizia e dignità, deve essere affrontata con realismo, comprendendo che non si tratta solo di un conflitto territoriale, ma di una parte di un quadro geopolitico più vasto che coinvolge l’intero Medio Oriente.

In conclusione, il Marocco non ha mai smesso di sostenere la Palestina, ma ha sempre mantenuto una posizione pragmatica e responsabile, consapevole che la vera pace passa attraverso la creazione di istituzioni palestinesi forti e autonome, che possano finalmente dare al popolo palestinese una guida politica stabile e priva di interferenze esterne. Solo con questo impegno sarà possibile costruire un futuro di pace, sicurezza e prosperità per tutti i popoli della regione.

Marco Baratto

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