Critica sull’Aumento dei Carburanti in Angola: Impatti Economici e Sociali a Lungo Periodo

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Apr 8, 2025 #Angola

L’Angola, una delle nazioni più ricche di risorse naturali dell’Africa, si trova ad affrontare una serie di sfide economiche interne ed esterne che sembrano peggiorare anziché migliorare. L’ultimo aumento dei prezzi dei carburanti, deciso dal governo, è un riflesso di una strategia economica che pone delle domande cruciali sul suo impatto a lungo termine sulla popolazione e sullo sviluppo economico del paese. Sebbene il governo giustifichi questa decisione come una necessità per migliorare la situazione fiscale del paese e ridurre il deficit, le sue implicazioni per i cittadini angolani sono tutt’altro che positive.

Impatto sociale e aumento della povertà

Il principale effetto di un aumento dei carburanti in un paese come l’Angola è l’ulteriore incremento dei costi di vita. Non solo il prezzo del trasporto pubblico e privato aumenta, ma anche i costi dei beni essenziali, come i prodotti alimentari, aumentano a causa dei maggiori costi di distribuzione e produzione. Le famiglie più vulnerabili sono quelle che soffriranno maggiormente di questa politica, poiché una parte significativa del loro reddito è destinata già oggi ai costi quotidiani come cibo, trasporti e assistenza sanitaria. La classe media, che già fatica a mantenere il proprio tenore di vita in un contesto inflazionistico, rischia di essere ulteriormente compressa da queste nuove misure, mentre i più poveri potrebbero essere spinti in una condizione ancora più precaria.

La povertà, infatti, potrebbe subire un aumento significativo, con le persone che si trovano costrette a ridurre i consumi di beni di prima necessità per far fronte agli aumenti dei carburanti. Il rischio è che la disuguaglianza sociale, già forte in Angola, possa accentuarsi ulteriormente, con una frattura sempre più netta tra i più ricchi e i più poveri.

Rischi per il settore privato e l’occupazione

Oltre agli impatti diretti sulla popolazione, l’aumento dei carburanti incide pesantemente anche sul settore privato, che è già sotto pressione a causa della stagnazione economica e della concorrenza internazionale. Le imprese che dipendono dal trasporto di merci e persone si troveranno costrette a aumentare i loro prezzi, riducendo così la competitività dei loro prodotti sia a livello nazionale che internazionale. Molte piccole e medie imprese potrebbero essere costrette a chiudere a causa dell’impossibilità di sostenere i nuovi costi operativi.

Inoltre, l’aumento dei carburanti potrebbe portare a una riduzione della domanda di beni e servizi, poiché i consumatori, già colpiti dalla crisi economica, saranno meno inclini a spendere. Questo rallentamento dell’attività economica potrebbe tradursi in un aumento della disoccupazione, creando una spirale di difficoltà economiche che rischia di destabilizzare ulteriormente il paese.

La dipendenza dal petrolio: una politica economica miope

L’Angola ha fatto della sua industria petrolifera la principale fonte di reddito per l’economia nazionale, ma questa dipendenza ha anche esposto il paese a una serie di vulnerabilità, inclusi gli alti e bassi dei prezzi internazionali del petrolio. L’aumento dei carburanti sembra essere una risposta a una politica economica che non è riuscita a diversificare le fonti di reddito e a rendere l’economia meno dipendente dalle risorse naturali.

A questo punto, la domanda cruciale è: perché il governo non ha ancora messo in atto una strategia efficace per diversificare l’economia? La risposta risiede forse nella mancanza di visione a lungo termine e in un’attuazione inefficace di politiche per il settore non petrolifero. Le potenzialità dell’Angola in termini di energie rinnovabili, agricoltura, tecnologia e turismo sono enormi, ma il paese non è riuscito a sviluppare queste risorse in modo sufficiente per ridurre la sua vulnerabilità alle fluttuazioni dei prezzi del petrolio.

La questione dell’energia alternativa: un’opportunità persa

Un altro punto dolente è la gestione delle risorse energetiche rinnovabili. Nonostante l’Angola abbia un enorme potenziale nel settore delle energie rinnovabili, in particolare l’energia solare ed eolica, l’investimento in queste fonti è stato limitato. Il paese potrebbe beneficiare enormemente da una transizione verso fonti di energia più sostenibili, che non solo ridurrebbero la sua dipendenza dai combustibili fossili, ma creerebbero anche nuovi posti di lavoro e promuoverebbero una crescita economica più inclusiva e sostenibile.

Tuttavia, il governo non ha ancora preso misure concrete per incentivare gli investimenti nelle energie alternative. Invece di concentrarsi su un aumento dei carburanti e su misure fiscali che colpiscono direttamente i cittadini, sarebbe stato più saggio promuovere la creazione di una rete energetica più diversificata e resiliente, che potesse proteggere il paese dalle fluttuazioni dei prezzi del petrolio.

Mancanza di una strategia di crescita inclusiva

La mancanza di una strategia di crescita economica inclusiva è uno dei principali fallimenti del governo angolano. Il paese ha visto una rapida crescita economica negli anni passati grazie alle esportazioni di petrolio, ma questa crescita non si è tradotta in un miglioramento significativo delle condizioni di vita della maggior parte della popolazione. Il reddito nazionale è concentrato nelle mani di una ristretta élite, mentre la maggior parte della popolazione fatica a soddisfare i bisogni quotidiani.

Un aumento dei carburanti senza misure correttive per migliorare l’accesso all’energia, per creare opportunità di lavoro nel settore non petrolifero e per migliorare l’infrastruttura sociale non farà che perpetuare questo divario economico. Senza politiche di inclusione sociale e di redistribuzione delle ricchezze, l’Angola rischia di trovarsi in una situazione economica sempre più instabile, con una crescente frustrazione tra la sua popolazione.

Conclusioni: un futuro incerto

In conclusione, l’aumento dei carburanti in Angola appare come una soluzione miope, che non affronta le cause strutturali della crisi economica del paese. Sebbene possa portare a un risparmio a breve termine per le casse statali, le sue conseguenze a lungo termine potrebbero essere devastanti per i cittadini e per le imprese. Senza un piano economico diversificato e una strategia chiara per la sostenibilità energetica e la crescita inclusiva, l’Angola rischia di rimanere intrappolata in un circolo vizioso di disuguaglianza e stagnazione economica.

Per migliorare la situazione, il governo dovrebbe concentrarsi non solo su politiche di austerità, ma anche su investimenti in infrastrutture sostenibili, energia alternativa e diversificazione economica, per garantire una crescita stabile e inclusiva per le generazioni future.

Pedro Paulino Sampaio

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