Il Ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, Tommaso Foti, ha ribadito l’impegno dell’Italia nel rispettare gli accordi presi in ambito NATO sulle spese militari. Intervenendo a margine del Forum in Masseria, organizzato da Bruno Vespa e Comin & Partners, Foti ha affrontato il tema della spesa per la difesa, sottolineando come l’Italia non abbia mai raggiunto il 2% del PIL previsto dagli accordi. Tuttavia, ha evidenziato la necessità di rispettare gli impegni internazionali e ha accolto con favore la proposta dell’Unione Europea di escludere le spese militari dal Patto di Stabilità.
Foti ha puntato il dito contro il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ricordando che fu proprio lui, durante il suo mandato da Presidente del Consiglio, a firmare l’impegno per portare la spesa militare al 2% del PIL. “Non possiamo ignorare che fu Conte a sottoscrivere questo accordo. Ora, quando si lamenta o insinua che l’Italia destinerà fondi della sanità all’acquisto di armamenti, dovrebbe avere l’onestà intellettuale di riconoscere che quell’accordo è stato firmato da lui e non da altri”, ha dichiarato Foti con fermezza.
Riguardo agli sviluppi futuri, il Ministro ha spiegato che l’Italia intende rispettare gli impegni assunti, pur valutando attentamente il modo in cui verranno calcolate le spese di difesa. Ha evidenziato che attualmente esistono alcune spese che non rientrano nella classificazione di spese militari, ma che, con un’analisi più approfondita, potrebbero essere incluse in tale categoria. Questo potrebbe consentire al Paese di avvicinarsi al target del 2% senza un eccessivo impatto su altri settori del bilancio pubblico.
Un altro tema centrale dell’intervento di Foti è stato il rapporto tra le spese per la difesa e il Patto di Stabilità europeo. La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha recentemente avanzato la proposta di scorporare queste spese dai vincoli del Patto, un’idea che il Ministro ha accolto con entusiasmo. “Se mi chiedete cosa penso della proposta dell’Unione Europea di escludere le spese per la difesa dal Patto di Stabilità, la mia risposta è chiara: benvenuta Europa! Fratelli d’Italia sostiene questa posizione da cinque anni”, ha affermato Foti.
L’esclusione delle spese militari dai vincoli del Patto di Stabilità rappresenterebbe un’opportunità significativa per l’Italia e per gli altri Paesi membri dell’UE, permettendo di rafforzare le proprie capacità difensive senza dover sottrarre risorse ad altri settori strategici, come la sanità e il welfare. L’Italia, secondo Foti, ha tutto l’interesse a supportare questa iniziativa, poiché garantirebbe maggiore flessibilità nella gestione del bilancio nazionale e al tempo stesso permetterebbe di rispettare gli impegni assunti con la NATO senza sacrificare altre priorità.
In sintesi, l’intervento del Ministro Foti ha ribadito la volontà dell’Italia di rispettare gli impegni assunti in ambito internazionale, pur cercando soluzioni che rendano il raggiungimento del 2% della spesa militare più sostenibile. Ha inoltre sottolineato come il suo partito, Fratelli d’Italia, sostenga da tempo la necessità di una revisione del Patto di Stabilità per escludere le spese per la difesa, una posizione che ora trova finalmente riscontro nelle proposte avanzate a livello europeo. La questione resta aperta, ma la posizione del governo italiano appare chiara: rispettare gli impegni con la NATO, garantire una spesa sostenibile e cogliere le opportunità offerte dall’Unione Europea per una maggiore flessibilità nei conti pubblici
Marco Baratto