Un viaggio nel tempo a bordo della nave Vespucci

Diwp

Feb 25, 2025 #Arabia Saudita

Quel giorno il mare era calmo, come se il cielo avesse stretto un patto segreto con esso; Per regalarmi un raro momento di serenità. Lì, sulle rive di Jeddah, attracca per la prima volta lo storico veliero italiano “Amerigo Vespucci”, che porta a bordo storie di marinai e avventure tra le onde… ed eccomi qui ad aggiungervi una nuova linea di storie.

Tutto faceva pensare che non sarei stato un passeggero. Le prenotazioni erano esaurite e l’opportunità sembrava irrealizzabile. Ma non ho perso la speranza. Ho aspettato, ho provato e quando ho visto che le prenotazioni in italiano erano aperte per giovedì, ho pensato di aver prenotato solo un biglietto per la mostra della nave. Non sapevo che avrei ricevuto una sorpresa che mi avrebbe trasportato in un mondo che avevo sognato fin dall’infanzia.

Quando salii a bordo della nave, mi sentii come se fossi entrato in un portale temporale, trasportandomi in un’epoca in cui i venti determinavano il destino dei viaggi e le vele raccontavano le storie dei viaggiatori. L’equipaggio era così gentile, come se il mare avesse insegnato loro che i grandi cuori sono come l’oceano, abbastanza grandi da ospitare tutti.

Ho incontrato i capitani, che mi hanno accolto con un calore e una generosità che non mi aspettavo. Quando ho detto loro che ero uno scrittore e che cercavo dettagli che mi aiutassero a costruire una scena accurata nel mio romanzo, mi hanno aperto porte che non erano accessibili ai normali visitatori. Andai con loro negli alloggi del personale, dove l’equipaggio viveva in mezzo al mare. Ho visto come organizzavano le loro vite in quello spazio angusto e come trovavano momenti di conforto.

Tutto era ricco di dettagli che ti trasportavano in un mondo diverso: letti disposti con cura, attrezzature nautiche tradizionali e moderne e un’atmosfera che profumava di avventura. In quel momento ho sentito di non essere solo un visitatore, ma qualcuno che aveva la rara opportunità di vedere la vita da un’altra prospettiva, la vita dei marinai che viaggiano per il mondo portando con sé storie infinite.

Avevo sempre sentito parlare da mio padre della generosità degli italiani, perché parlava fluentemente la loro lingua e trattava con loro con cordialità. Oggi vedo con i miei occhi come incarnano quella generosità nei loro sorrisi, nelle loro risate umoristiche e nelle loro semplici interazioni con me. Sebbene facessero parte di una ricca tradizione marittima, erano umili, come se il mare li avesse avvicinati alla vita.

Nella mostra, dove aleggiava il profumo della pasta fresca, mi sono ritrovato a contemplare i dettagli che riflettono lo spirito della cucina italiana. Mentre camminavo, un uomo italiano mi ha detto con un sorriso sincero: “La pasta ci rende felici e sorridenti!” Una frase spontanea che rispecchia la filosofia di vita italiana.

Questo viaggio non è stato solo una visita, ma un’esperienza che mi ha regalato un momento di relax, dopo aver terminato il mio ultimo romanzo. In mezzo a quella nave antica e alla sua gente meravigliosa, mi sono sentito come se avessi visitato l’Italia… senza lasciare Gedda.

Fatima Al-Amro

Di wp