L’ Europa :un vaso di coccio tra vasi di ferro?

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Gen 29, 2025 #politica

La Danimarca ha annunciato un ambizioso piano da 14,6 miliardi di corone danesi (circa 2 miliardi di euro) per rafforzare la sicurezza nell’Artico e nel Nord Atlantico, due aree di cruciale importanza strategica per la loro vicinanza agli Stati Uniti e alla Russia . La decisione arriva in risposta alle recenti tensioni geopolitiche, alimentate dalle dichiarazioni di Donald Trump, che aveva manifestato l’intenzione di acquisire la Groenlandia. Il ministro della Difesa danese, Troels Lund Poulsen, ha sottolineato la necessità di incrementare la presenza militare in queste regioni: “Il livello di minaccia nell’Artico e nel Nord Atlantico è aumentato.

Il piano, elaborato in stretta collaborazione con Groenlandia e Isole Faroe e con il supporto dei principali partiti politici danesi, prevede investimenti in nuove tecnologie militari, tra cui navi artiche, droni a lungo raggio e sistemi di sorveglianza satellitare. Le tre nuove imbarcazioni sostituiranno gradualmente le vecchie navi della classe Thetis, consentendo un controllo più efficace del territorio. Questa mossa si inserisce in un contesto di crescente attenzione internazionale verso la Groenlandia, già al centro di un analogo accordo siglato nel 2021 ma in gran parte inattuato. Poulsen ha riconosciuto le carenze dei governi precedenti e promesso ulteriori sviluppi per la difesa entro il 2025.

Anche il governo della Groenlandia ha accolto positivamente il pianoforte. La ministra degli Esteri groenlandese, Vivian Motzfeldt, ha evidenziato l’importanza delle nuove misure per garantire la sicurezza dell’isola, considerata un avamposto strategico per la difesa europea. Tra i prossimi passi, è prevista una revisione completa della flotta danese, con dettagli aggiuntivi

Parallelamente, la questione della Groenlandia ha portato il tema della sicurezza artica al centro dell’agenda politica internazionale. La premier danese, Mette Frederiksen, ha incontrato i leader europei per discutere delle implicazioni del piano di difesa e delle strategie comuni da adottare. A Berlino, il cancelliere Olaf Scholz ha ribadito che “i confini non possono essere spostati con la forza”, un chiaro riferimento alle tensioni geopolitiche globali. A Parigi, Frederiksen ha incontrato il presidente Emmanuel Macron, mentre a Bruxelles è stata ricevuta dal segretario generale de

L’Unione Europea ha espresso pieno sostegno alla Danimarca e alla Groenlandia, ma ha invitato alla prudenza. Kaja Kallas, Alto rappresentante dell’UE per la politica estera, ha dichiarato: “Sosteniamo la Danimarca, nostro Stato membro, e la sua regione autonoma, la Groenlandia, ma dobbiamo evitare speculazioni”. Il sostegno europeo si è rivelato cruciale in un momento in cui emerge chiaramente la necessità di una difesa continentale.

La Groenlandia si delinea come un avamposto fondamentale per la sicurezza europea, nonché un punto strategico per una collaborazione con gli Stati Uniti che, pur mantenendo un ruolo centrale, non dovrebbe rappresentare l’unico pilastro della difesa. Questo approccio potrebbe rappresentare un passo verso una maggiore autonomia strategica per l’Europa, superando la percezione di essere una semplice “espressione geografica”.

Le implicazioni del piano danese dovrebbero andare oltre il contesto nazionale, riaffermando il ruolo della Groenlandia come elemento chiave nella geopolitica artica e nord-atlantica.

La sfida ora è tutta europea ovvero trasformare le promesse in azioni concrete, evitando che queste misure si arenino, come avvenuto in passato delle pure enunciazioni di principio. L’Europa rischia di fare la fine del “un vaso di coccio tra i vasi di ferro”.

Marco Baratto

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