Analisi del discorso reale in occasione del 49° anniversario della Marcia Verde

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Nov 7, 2024 #Marocco, #politica

Il discorso commemorativo del quarantanovesimo anniversario della Marcia Verde evidenzia con forza il valore simbolico e storico di questo evento per il Marocco, delineando i progressi fatti dal Paese sia in termini di sovranità territoriale che di coinvolgimento della diaspora. In primo luogo, il discorso si focalizza sulla legittimità storica e politica della sovranità marocchina sul Sahara, argomentata attraverso il forte attaccamento delle popolazioni locali alla “marocchinità” e il sostegno crescente della comunità internazionale. In secondo luogo, viene sottolineato il ruolo fondamentale dei marocchini residenti all’estero, con l’annuncio di una nuova riorganizzazione istituzionale per favorire il loro cont

Capitolo 1: La Marcia Verde e la sovranità ma

La Marcia Verde è ricordata come un movimento pacifico che ha portato alla riappropriazione del Sahara da parte del Marocco, rafforzando il legame storico e affettivo tra le popolazioni sahariane e la madrepatria. L’attaccamento alla marocchinità è descritto come un “fondamento di buon diritto e legittimità”, radicato nei legami storici della Beia , l’

Il discorso esamina i progressi compiuti nella regione sahariana, evidenziando una costante dinamica di sviluppo e stabilità. Viene sottolineato come il Sahara marocchino goda oggi di una sicurezza e di un rinnovamento economico senza precedenti, grazie agli investimenti in infrastrutture, sanità, educazione e turismo che hanno portato a un notevole miglioramento delle condizioni di vita. Inoltre, viene citato il crescente riconoscimento internazionale della sovranità marocchina sul Sahara, con un sostegno sempre più ampio alla Proposta di Autonomia, considerata una soluzione realistica e pragmatica per la regione, che assicurerebbe autonomia e prosperità sotto la sovran

A questa visione positiva e di progresso, viene contrapposto ciò che viene definito un “paradigma scollegato dal mondo reale”, sostenuto da chi insiste su tesi ormai superate.

Il discorso affonta in modo diretto , e per certi versi inconsueto dagli altri discorsi reali alcune posizioni che ancora si ostinano a non riconoscere la validità del piano di autonomia. Un piano che la Francia si è impegnata sollennemente a sostenere in ogni ambito. Le posizione ormai superate riguardano in particolare, chi richiede ancora un referendum per la risoluzione della questione sahariana, nonostante l’ONU abbia già abbandonato questa opzione per via della sua inapplicabilità.

Un particolare nota viene riservata Si accusa inoltre chi rifiuta di censire le popolazioni residenti nei campi di Tindouf, in Algeria, dove molti sahariani vivono in condizioni di grande precarietà, fingendo di non vedere le ” popolazioni sequestrate nei campi di Tindouf dove, tenuti in ostaggio in condizioni deplorevoli, vengono umiliati, maltrattati, privati ​​dei diritti più elementari”

Inoltre, Sua Maestà, fa notare come la questione del Sahara sia tenuta in vita da alcune Nazione per evitare di affrontare i” tanti problemi interni” che le attanagliano.

Il Marocco si rivolge anche ai Paesi del Sahel, riaffermando la disponibilità a facilitare il loro accesso all’Oceano Atlantico attraverso il Sahara, nel quadro di un progetto internazionale di collaborazione e di progresso condiviso. Questa apertura viene presentata come un impegno costruttivo e pacifico che mira a beneficiare tutti i Paesi della regione, consolidando al contempo la posizione del Marocco come attore di stabilità e sviluppo.

Capitolo 2: Il rafforzamento dei legami con la diaspora

Un passaggio fondamentale di questo discorso , è rivolto alla diaspora, rendendo omaggio ” e rendere omaggio al patriottismo dei marocchini che vivono all’estero e al loro impegno nel difendere i simboli sacri della Nazione e nel contribuire allo sviluppo del loro Paese.

Per rafforzare il legame tra questa fascia di popolazione e la madrepatria, si è deciso di attuare una nuova trasformazione nel modo di gestire gli affari della comunità marocchina all’estero. Le istituzioni interessate verranno così ristrutturate, in modo da evitare la sovrapposizione delle rispettive responsabilità e la dispersione dei soggetti interessati e garantire il loro adattamento alle nuove esigenze di questa comunità.

  1. Il Consiglio della Comunità Marocchina all’Estero (CCME) : riconosciuto come un’istituzione costituzionale autonoma, sarà chiamato a svolgere un ruolo di riflessione e di proposta, rappresentando le diverse componenti della comunità marocchina all’estero. Si auspica un’accelerazione nell’approvazione della nuova legge relativa al Consiglio, per rendere operativo al più presto e rispondere efficacemente alle necessità della diaspora.
  2. La Fondazione Mohammedia per i Marocchini residenti all’estero: una nuova entità questo una volta creato, diventerà il braccio operativo delle politiche pubbliche in questo settore.

Un altro aspetto importante è il sostegno linguistico, culturale e religioso per i membri della diaspora, con particolare attenzione alle nuove generazioni, per mantenere vivi i legami con la cultura d’origine. Viene quindi sottolineata la necessità di semplificare e digitalizzare le procedure amministrative per i marocchini all’estero, una sfida che la nuova Fondazione sarà chiamata ad affrontare per rendere più agevole la gestione delle pratiche burocratiche e facilitare il contatto con la madrepatria.

Infine, si evidenzia come il contributo della diaspora agli investimenti nazionali sia ancora limitato al 10% del totale degli investimenti privati, un dato che si intende migliorare. Il discorso invita i marocchini all’estero a partecipare maggiormente agli investimenti in patria, considerandoli una risorsa strategica per lo sviluppo economico del Marocco.

Conclusione

Il discorso del quarantanovesimo anniversario della Marcia Verde si configura come un momento di riflessione e progettazione strategica. Da un lato, ribadisce l’importanza della sovranità marocchina sul Sahara, sottolineando i progressi compiuti e le sfide ancora presenti; dall’altro, offre una visione concreta per rafforzare il legame con la diaspora, grazie a una ristrutturazione istituzionale che ne valorizza appieno il potenziale. In questo modo, il Marocco si pone come promotore di stabilità e progresso nella regione, aspirando a una nazione unita, prospera ed inclusiva

Marco Baratto

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