ll recente incontro a Rabat tra il presidente francese Emmanuel Macron e i leader economici marocchini segna un momento significativo e un cambio di paradigma nelle relazioni tra Francia e Marocco, un gesto rivoluzionario che potrebbe influenzare anche le strategie italiane in Africa.
Durante il “Morocco-France Entrepreneurial Meeting”, Macron ha affermato con chiarezza l’intenzione della Francia di continuare e intensificare gli investimenti pubblici nel Regno del Marocco, inclusa la regione del Sahara.
Questa dichiarazione è di particolare rilevanza, non solo per le implicazioni economiche ma anche per il contesto geopolitico della regione. Macron ha identificato il Marocco come “il primo cliente” dell’Agenzia francese per lo sviluppo (AFD) in termini di investimenti, ribadendo che tali investimenti non solo continueranno ma si estenderanno a progetti realizzati da aziende francesi nel Sahara. Questo rappresenta un cambio di passo importante rispetto a politiche più riservate del passato e suggerisce una volontà di impegnarsi in un dialogo costruttivo con il Regno.
Nel suo intervento, Macron ha sottolineato l’importanza di sviluppare un partenariato economico “equo e vantaggioso per tutti”, evidenziando le numerose complementarità tra le economie francese e marocchina. Questo approccio implica una visione a lungo termine, in cui entrambi i paesi possono trarre beneficio da una cooperazione più stretta, soprattutto nei settori strategici del futuro.
Inoltre, il presidente ha messo in evidenza la necessità di una maggiore integrazione delle catene del valore, specialmente in un contesto globale caratterizzato da una “ri-regionalizzazione delle tariffe”. Questo concetto non è solo economico, ma riflette anche una strategia politica che mira a rafforzare i legami tra Francia e Marocco, rendendo il Regno uno snodo per gli investimenti europei in Africa.
Questo ruolo di connessione svolto dal Marocco, non significa, voglio sottolinearlo che il Regno sarà un attore secondario, rispetto alla Francia. Anzi per certi versi sarà l’esatto opposto . Da sempre la politica estera di Rabat è stata improntata alla condivisione del sapere con le Nazioni africane e questo sarà ancora più vero con questi accordi ed il ruolo geo strategico delle provincie meridionali del marocco.
Macron ha anche espresso preoccupazione per la fuga di gruppi finanziari europei dall’Africa, a causa delle normative e degli standard restrittivi imposti dall’Europa. Ha definito questa situazione come “un terribile errore strategico”, evidenziando la necessità di rivedere le regole e le restrizioni che ostacolano gli investimenti.
Questo punto è cruciale: la Francia, riconoscendo il potenziale dell’Africa, sta cercando di promuovere un approccio più flessibile e proattivo per favorire gli investimenti in un continente che offre enormi opportunità. Soprattutto dopo la grave crisi nel Sahel, la Francia tenta di rientrare nella partita africana, ma per farlo, è di fatto costretta a rivedere le “regole di ingaggio” .
I forti investimenti, anche nel campo culturale, dimostrano la preoccupazione di un possibile arretramento della francofonia rispetto all’anglofonia. Anche qui il Marocco potrebbe essere un valido alleato nella difesa della lingua francese nel continente africano.
Il significato di questo incontro va oltre le dichiarazioni di intenti. Macron sta lanciando un messaggio forte e chiaro: la Francia è pronta a riassumere un ruolo di leadership nel continente africano, e il Marocco è il partner ideale per questo nuovo capitolo. La cooperazione tra i due paesi non è solo economica, ma si estende anche a settori strategici come l’energia, la tecnologia e le infrastrutture, aree in cui la Francia ha molto da offrire e in cui il Marocco ha bisogno di sostegno.
In questo contesto, l’Italia ha l’opportunità di trarre insegnamenti da questa nuova strategia francese. Tradizionalmente, le relazioni italo-marocchine sono state meno proattive rispetto a quelle francesi. Tuttavia, l’Italia potrebbe beneficiare di un approccio simile, investendo in partenariati che vadano oltre le semplici relazioni commerciali e mirino a sviluppare progetti comuni nei settori dell’innovazione e della sostenibilità.
Adottando una strategia che enfatizzi la complementarità economica e i valori condivisi, l’Italia potrebbe posizionarsi come un partner chiave per il Marocco, approfittando di settori in crescita come l’agroalimentare, il turismo sostenibile e le energie rinnovabili. La creazione di un “Forum Italia-Marocco” potrebbe facilitare incontri tra imprese e istituzioni, promuovendo scambi di conoscenze e investimenti reciproci.
Il gesto di Macron rappresenta una svolta che potrebbe ispirare anche altri paesi europei a riconsiderare le proprie politiche in Africa. La cooperazione internazionale, soprattutto in un continente così dinamico come l’Africa, richiede una visione a lungo termine e la volontà di superare le barriere esistenti. In questo scenario, la Francia si propone come modello da seguire, un approccio che l’Italia potrebbe adottare per rafforzare i propri legami con il Marocco e, più in generale, con il continente africano.
Il messaggio del Presidente Macron è chiaro: la Francia è pronta a investire nel futuro del Marocco e, per estensione, dell’Africa. Questo cambio di paradigma offre un’opportunità unica non solo per il Regno, ma anche per l’Italia, che potrebbe scegliere di seguire l’esempio francese, investendo in relazioni più profonde e strategiche con il Marocco e contribuendo così a un futuro condiviso di crescita e sviluppo.
Marco Baratto