Nel lontano 2016 scrivevo una mia riflessione che riporto testualmente ” Attualmente Sua Maestà Mohamed VI nella sua lungimirante opera di ammodernamento dello Stato ha lanciato anche per la regione sahariana al centro di un scontro internazionale che tenta di strappare questa parte del suolo marocchino alla madre patria, un programma per certi versi simile a quello nato dagli accordi De Gasperi – Gruber del 5 Febbraio 1946.
Infatti, Sua Maestà profondo conoscitore e studioso esso stesso di diritto internazionale, ha proposto per la regione del Sahara meridionale una forma di autonomia speciale , che salvaguardando i diritti delle popolazioni interessate non solo favorisca lo sviluppo economico e sociale della regione ma contribuisca a consolidare l’unità della Patria marocchina”
Il “Piano di Autonomia” del Marocco per il Sahara Occidentale è un’iniziativa diplomatica che ha guadagnato ampio sostegno internazionale negli ultimi anni. Questo piano è stato presentato dal Marocco nel 2007 come soluzione per risolvere il conflitto decennale nella regione del Sahara Occidentale, un territorio conteso tra il Marocco e il Fronte Polisario, che reclama l’indipendenza di questo territorio. Il Marocco propone una forma di autonomia per la regione sotto la propria sovranità, con il rispetto delle specificità culturali e politiche locali. Negli ultimi tempi, il piano ha ricevuto un’importante spinta diplomatica grazie al sostegno di vari Paesi, tra cui Qatar, Arabia Saudita e la Repubblica Democratica del Congo.
Il piano marocchino propone di concedere al Sahara Occidentale un’autonomia interna, permettendo alla popolazione locale di gestire le proprie questioni economiche, sociali e culturali, mantenendo però la sovranità del Marocco sul territorio, in particolare per quanto riguarda la difesa e la politica estera. L’idea è di offrire una soluzione di compromesso, che permetta una certa indipendenza locale senza minare l’integrità territoriale del Marocco. Questa proposta è vista da molti come un’alternativa realistica rispetto al prolungato stallo nelle trattative sotto l’egida delle Nazioni Unite.
Il Qatar e l’Arabia Saudita, due importanti attori nella regione del Golfo, hanno espresso il loro chiaro sostegno al piano di autonomia del Marocco, considerandolo una soluzione pragmatica e conforme al diritto internazionale. Questo supporto si inserisce in un contesto più ampio di collaborazione politica ed economica tra il Marocco e i Paesi del Golfo, rafforzato da legami storici, culturali e strategici.
Il sostegno di queste due nazioni è significativo per diverse ragioni. Prima di tutto, sia il Qatar che l’Arabia Saudita esercitano una notevole influenza geopolitica nel mondo arabo e islamico, e il loro sostegno conferisce legittimità e peso alla proposta marocchina. Inoltre, i Paesi del Golfo hanno dimostrato un crescente interesse negli investimenti in Marocco, contribuendo così allo sviluppo economico del Paese e, in parte, alla stabilità della regione del Sahara.
L’Arabia Saudita, in particolare, ha riaffermato il proprio appoggio al piano di autonomia durante incontri bilaterali e summit regionali, considerandolo come una soluzione “seria e credibile” per risolvere il conflitto. Anche il Qatar ha costantemente sostenuto il Marocco nelle sue iniziative diplomatiche, allineandosi con la visione del Regno di Rabat per una soluzione pacifica e duratura.
Un altro paese che ha manifestato il suo sostegno al piano di autonomia del Marocco è la Repubblica Democratica del Congo (RDC). La stessa ha aperto nel Sud anche un proprio Consolato
Nel corso degli ultimi anni, la RDC ha apertamente espresso il proprio appoggio alla proposta marocchina, partecipando attivamente a diverse conferenze e incontri internazionali in cui si discuteva del futuro del Sahara Occidentale.
La Repubblica Democratica del Congo e diversi altri paesi hanno ribadito, martedì, davanti al 4° Comitato dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, il loro sostegno all’iniziativa di autonomia del Marocco, descritta come una “soluzione di compromesso” alla disputa regionale intorno al Sahara.
Questa iniziativa è conforme alla Carta delle Nazioni Unite e al diritto internazionale, ha sottolineato l’Ambasciatore Rappresentante Permanente della Repubblica Democratica del Congo presso l’ONU, Zénon Mukongo Ngayu, che ha riaffermato il sostegno del suo Paese al processo politico svolto sotto gli auspici della Segretario generale delle Nazioni Unite a raggiungere una soluzione politica giusta, duratura e reciprocamente accettabile a questa controversia regionale.
Da parte sua, la rappresentante di Saint Kitts e Nevis ha ribadito il sostegno del suo Paese alla sovranità nazionale e all’integrità territoriale del Marocco, nonché al piano di autonomia come “l’unica soluzione realistica” alla disputa regionale attorno al Sahara.
Il sostegno di Qatar, Arabia Saudita e RDC al piano di autonomia del Marocco ha diverse implicazioni geopolitiche. Da un lato, esso rafforza la posizione del Marocco nella comunità internazionale, consolidando il suo ruolo come attore di stabilità in Africa e nel mondo arabo. Dall’altro lato, mette in luce l’emergere di una rete di alleanze che attraversa i confini regionali e ideologici, creando una base di consenso che potrebbe aiutare a sbloccare la situazione di stallo nel Sahara Occidentale.
In conclusione, il sostegno di questi tre Paesi al piano di autonomia del Marocco rappresenta un passo avanti importante nella diplomazia internazionale del Regno. Tale appoggio non solo rafforza la legittimità del piano, ma contribuisce anche a creare una dinamica favorevole per la risoluzione pacifica di uno dei conflitti più complessi e duraturi del Nord Africa.
Marco Baratto