Il giornale on line TSA ha rilanciato un dispaccio dell’agenzia di stampa algerina secondo la quale il Ministero degli Affari Esteri di Algeri avrebbe convocato gli ambasciatori dei paesi europei, di cui non sono stati specificati i nomi, sono stati “ricevuti presso la sede del Ministero degli Affari Esteri, dove è stato chiesto loro di fornire spiegazioni sulle dichiarazioni rilasciate da i loro paesi” in merito alla sentenza della CGUE contro il Marocco.
E’ bene precisare che al momento sul sito ufficiale del Ministero degli Affari Esteri di Algeri non risulta nulla di questa convocazione. Da conoscitore delle procedure diplomatiche , un evento del genere ( tra l’altro la prima volta in assoluto che tutti gli ambasciatori dei 27 Paesi dell’UE vengano chiamati collettivamete) sarebbe stato sicuramente reso noto. Anche gli stessi giornali on line algerini riportano la notizia senza citare i nomi di quali paesi o di tutti e 27.
Ma tralasciando questo fatto interno alla diplomazia algerina, rimane da riscontrare due cose, che la commissione UE , per bocca dell’L’Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Vicepresidente della Commissione Europea, Josep Borrell, non solo non ha fatto cenno a questo fatto ma anzi si sia spinto oltre riaffermando che i Ministri degli Esteri , hanno preso nota della sentenza della corte di giustizia ma, al contempo questa non cambia la posizione sia dei singoli stati sia della UE verso il Marocco.
Per contro, lo stesso Borell, ha ribadito come i rapporti tra Marocco ed UE debbano essere rafforzati , sostenuti ed incrementati. Nei prossimi giorni anche il Vice Presidente del Consgilio Italiano e Ministro degli Affari Esteri sarà in Marocco per valutare possibili azioni di rapporti bilaterali.
Occorre ricordare due pilastri fondamentali che non sono mai venuti meno ovvero l’ Accordo di libero scambio: nel quadro della Politica Europea di Vicinato, il Marocco beneficia di un accordo che facilita l’accesso dei suoi prodotti ai mercati europei, soprattutto nel settore agricolo e ittico e dal 2008, il Marocco ha ottenuto uno “statuto avanzato” nei rapporti con l’UE, che consente un approfondimento dei legami in settori chiave come la politica, la sicurezza e l’integrazione economica
Lo “Statuto Avanzato” è un riconoscimento che conferisce al Marocco una relazione privilegiata con l’UE, senza però offrire lo status di paese candidato all’adesione. È un accordo che consente al Marocco di partecipare in modo più stretto a determinati programmi e politiche europee e di allineare parte delle sue leggi e regolamenti a quelli dell’UE. In sostanza il Marocco è come se facesse parte giuridicamente dell’Unione Europea senza farne parte
A titolo di esempio Il Marocco, grazie allo statuto avanzato, può partecipare a programmi e iniziative europee in ambiti come ricerca, istruzione, cultura e scambi universitari. Il paese è coinvolto in programmi come Erasmus+, che promuove la mobilità degli studenti, e Horizon 2020, relativo alla ricerca scientifica e all’innovazione.
Mi piace ricordare che Lo Statuto Avanzato tra il Marocco e l’Unione Europea è stato raggiunto nel 2008, quindi dopo la morte di re Hassan II, che è deceduto nel 1999. Tuttavia, il lavoro diplomatico e la cooperazione tra il Marocco e l’Europa, che hanno portato a questo accordo privilegiato, ha avuto origine già durante il regno di Hassan II (che ha regnato dal 1961 al 1999). Quindi in occasione del 26 anni della scomparsa di Sua Maestà Hassan II dobbiamo ricordare il merito di aver portato il Marocco sulla strada della cooperazione intra mediterranea.
Marco Baratto