Il Marocco non è vincolato dalle decisioni della CGUE

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Ott 5, 2024 #Marocco, #Pesca

Il Marocco ha stipulato accordi agricoli e di pesca con l’Unione Europea (UE) che sono stati oggetto di attenzione legale, specialmente dopo le sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE). Queste sentenze hanno messo in discussione la validità di tali accordi riguardo al Sahara occidentale, affermando che non possono essere applicati a questo territorio senza il consenso del popolo saharawi.

In risposta, il Marocco ha ribadito la sua posizione di sovranità sul Sahara e ha dichiarato che non si considera vincolato dalle decisioni della CGUE. Il governo marocchino sostiene che gli accordi sono vantaggiosi per entrambe le parti e cerca di mantenere relazioni commerciali forti con l’UE.

Il Marocco ha quindi continuato a negoziare e a cercare di implementare i propri interessi economici, malgrado le contestazioni legali, evidenziando l’importanza strategica delle sue relazioni con l’Unione Europea.

La diplomazia marocchina “”in alcun modo interessato dalla decisione della Corte di giustizia dell’Unione europea”, emessa questo venerdì in merito agli accordi di agricoltura e pesca, poiché Rabat “non ha partecipato a nessuna delle fasi di questa procedura”. “Il Marocco non è parte in causa in questo caso, che riguarda l’Unione europea da un lato, e il ‘Polisario’ sostenuto dall’Algeria dall’altro”, si legge in una dichiarazione della diplomazia marocchina.

Da parte sua la Commissione europea ha dichiarato che : “La Commissione europea sta attualmente analizzando le sentenze nel dettaglio. In questo contesto, prendiamo atto del fatto che la Corte di giustizia europea preserva la validità dell’accordo sui prodotti agricoli per altri 12 mesi.

In stretta collaborazione con il Marocco, l’UE intende fermamente preservare e continuare a rafforzare le strette relazioni con il Marocco in tutti i settori del partenariato Marocco-UE, in linea con il principio pacta sunt servanda”

Una decisione fortemente e potenzialmente pericolosa e che non tiene conto dell’evolversi della diplomazia  infatti, in  questi mesi, si  allargato il consenso di molte Nazioni europee tese a riaffermare che l’autonomia del Sahara proposta da Marocco è l’unica via percorribile . Inoltre riflette una posizione ormai chiara a tutti . Il Polisario non ha alcuna legittimità di rivendicare i diritti del popolo del Sahara Marocchino anche dal punto di vista del diritto internazionale. 

Una Nazione, per essere tale come pretende la pseuo RASD , dovrebbe avere le caratteristiche base . Ovvero , non ha un territorio, essendo la sua giurisdizioni in totale territorio Algerino e la sovranità, ovvero il mezzo attraverso la quale lo Stato esercita il suo potere sovrano.  In nessuno caso la RASD non ha territorio ne sovranità nelle provincie meridionali del Marocco . Quindi, ragionando a filo di diritto non possono vantare nessuna diritto sulle risorse ittiche del Marocco.

Trovandosi Tinduf in terriorio algerino, e  la RASD se si considera una Nazione , che governa , e quindi esercita la sovranità su Tinduf ed altre zone, potrebbe essere considerata una provincia secessionista dell’Algeria  .

La RASD afferma di gestire i campi ed i territori di tinduf, quindi esercita una sovranità su una porzione di territorio (altro elemento costitutivo dello Stato) pertanto è una Nazione che tecnicamente e giuridicamente esercita la sovranità su di una porzione del territorio algerino. 

In conclusione il Polisario non è un problema del Marocco, perché non esercita alcuna autorità su territori marocchini, semmai è un problema algerino visto che de iure e de facto gestisce ed esercita ( o reputa di esercitare) una porzione del territorio algerino .  Quindi giustamente la diplomazia marocchina sostiene che la sentenza riguarda” ” l’Unione europea da un lato, e il ‘Polisario’ sostenuto dall’Algeria dall’altro” essendo, in punto di diritto il Polisario una entità autonoma del territorio algerino.

Marco Baratto

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