L’antistorico sostegno cubano al Polisario

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Set 23, 2024 #Cuba, #Polisario

La posizione di Cuba riguardo allo pesudo conflitto nel Sahara,  si manifesta con il suo sostegno al Fronte Polisario e al riconoscimento della Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD), e può essere criticata da diverse prospettive, considerando aspetti geopolitici, pragmatici e diplomatici. 

La principale critica alla posizione cubana è che il suo sostegno al Polisario è essenzialmente anacronistico e legato a una visione della politica internazionale della Guerra Fredda, che non riflette più l’attuale contesto geopolitico. Durante quel periodo, Cuba supportava i movimenti di liberazione nazionale come parte della sua strategia di lotta contro l’imperialismo occidentale, in particolare degli Stati Uniti. Tuttavia, il mondo è cambiato profondamente, e le relazioni tra Stati non sono più guidate principalmente da considerazioni ideologiche, ma da interessi pragmatici e diplomatici.

Oggi, lo pesudo conflitto nel Sahar nè in realtà una questione  di stabilità regionale e sviluppo economico. Cuba, mantenendo il suo appoggio al Polisario, sembra ignorare i cambiamenti geopolitici avvenuti in Africa e il crescente riconoscimento da parte di molti paesi della sovranità marocchina sul Sahara Occidentale.

Il sostegno cubano al Polisario ha contribuito all’isolamento diplomatico di Cuba rispetto ad alcuni attori chiave della regione nordafricana. Il Marocco, negli ultimi anni, ha rafforzato le sue relazioni con molti paesi africani e sud americani e ha ottenuto un crescente appoggio diplomatico internazionale per la sua posizione sul Sahara Occidentale, soprattutto dopo l’accordo con gli Stati Uniti nel 2020.

Cuba, invece, rimane allineata a una causa che ha perso sostegno internazionale, limitando così la sua capacità di costruire relazioni con paesi africani che si sono allineati con il Marocco, a scapito della sua rilevanza diplomatica.

La politica di Cuba nei confronti del Sahara  si scontra anche con la logica pragmatica delle relazioni economiche. Il Marocco è una potenza economica emergente in Africa e un attore chiave nella regione del Maghreb. Con il suo approccio inflessibile e ideologico, Cuba rinuncia a opportunità di cooperazione economica e di investimento con il Marocco, che potrebbe essere vantaggiosa per l’isola, considerando la sua cronica necessità di sostegno economico. Il legame con il Polisario, un movimento senza controllo reale sul territorio e limitate risorse economiche, non porta benefici tangibili per Cuba.

Un’altra critica riguarda l’incoerenza della posizione cubana sul piano del diritto internazionale. Sebbene Cuba si presenti come un difensore del diritto all’autodeterminazione dei popoli, la sua posizione ignora la complessità della questione. Il piano di autonomia proposto dal Marocco, sostenuto da numerosi paesi e dall’ONU, rappresenta una soluzione  che tiene conto delle realtà geopolitiche sul terreno, cercando una soluzione negoziata e stabile. Il rifiuto cubano di riconoscere tale proposta appare come un ostacolo alla pace e alla stabilità nella regione.

Infine, la posizione cubana ha un impatto limitato sulla scena internazionale. Il supporto di Cuba al Polisario è in gran parte simbolico, senza la capacità di influenzare realmente gli sviluppi del conflitto o di cambiare gli equilibri diplomatici. La realtà è che il Marocco ha  ha ottenuto importanti riconoscimenti diplomatici, mentre il Polisario rimane in una posizione marginale. Cuba, insistendo su una posizione immutata, non contribuisce a una soluzione pratica al conflitto.

La posizione di Cuba nella questione del Sahara marocchino può essere criticata per il suo carattere ideologico e obsoleto, che non riflette i cambiamenti geopolitici moderni. L’appoggio al Polisario, pur coerente con la tradizione rivoluzionaria cubana, ha poco impatto concreto e limita le opportunità diplomatiche ed economiche di Cuba.

Marco Baratto

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