San Josemaría Escrivá de Balaguer, fondatore dell’Opus Dei, è una figura di spicco nella storia del cattolicesimo del XX secolo. Il suo messaggio principale – che la santità è alla portata di tutti attraverso il lavoro quotidiano e le circostanze ordinarie della vita – ha avuto un impatto profondo su milioni di persone in tutto il mondo. Tuttavia, uno degli aspetti meno noti del suo pensiero e della sua opera è il suo approccio al dialogo interreligioso.
L’Universalità della Chiamata alla Santità
Per comprendere l’approccio di San Josemaría al dialogo tra le religioni, è essenziale partire dalla sua visione della santità e del cristianesimo. San Josemaría credeva fermamente che tutti gli uomini e le donne, indipendentemente dal loro stato sociale, culturale o religioso, fossero chiamati a una relazione personale con Dio. Questa visione universale della chiamata alla santità rifletteva il suo profondo rispetto per la dignità di ogni persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio.
Nel suo insegnamento, San Josemaría sottolineava che la vita cristiana non è riservata a un’élite spirituale, ma è aperta a tutti. Questo concetto di universalità si traduceva anche in un atteggiamento di apertura e rispetto verso persone di altre fedi. Sebbene il suo lavoro si concentrasse principalmente sulla formazione spirituale dei cattolici, egli riconosceva l’importanza del dialogo e della comprensione reciproca tra le religioni.
Il Rispetto e la Comprensione dell’Altro
San Josemaría era un uomo profondamente radicato nella tradizione cattolica, ma non mancava di rispetto o di apertura verso chi professava altre fedi. In un’epoca in cui le tensioni religiose erano spesso accentuate, San Josemaría predicava un atteggiamento di rispetto e di comprensione verso tutti, indipendentemente dalla loro appartenenza religiosa.
Nelle sue omelie e scritti, San Josemaría parlava frequentemente della necessità di amare il prossimo, senza alcuna discriminazione. Questa carità universale era al centro del suo insegnamento e costituiva la base per un approccio positivo al dialogo interreligioso. Egli vedeva in ogni persona un’anima amata da Dio, degna di rispetto e di attenzione, indipendentemente dalle differenze religiose.
Anche se il dialogo interreligioso non era al centro della sua missione, San Josemaría era consapevole della necessità di costruire ponti con le altre fedi. La sua visione era che, prima di tutto, i cristiani dovessero essere fedeli alla propria fede e, da questa fedeltà, scaturisse un atteggiamento di apertura e di rispetto verso gli altri.
L’Opus Dei come Strumento di Unità
L’Opus Dei, la prelatura personale fondata da San Josemaría nel 1928, è un movimento che mira a portare il messaggio della santità nella vita quotidiana. Sebbene sia un’istituzione profondamente radicata nella Chiesa cattolica, l’Opus Dei ha sempre cercato di promuovere il dialogo e la collaborazione con persone di diverse fedi.
Un aspetto significativo del lavoro dell’Opus Dei è la sua attenzione per la formazione intellettuale e spirituale. Questo ha portato molti membri dell’Opus Dei a impegnarsi in dialoghi accademici e culturali con persone di altre religioni, promuovendo un clima di rispetto e di collaborazione.
Nelle scuole, università e centri culturali legati all’Opus Dei, l’approccio di San Josemaría al dialogo interreligioso si riflette in un’educazione che promuove la conoscenza e il rispetto reciproco. Molti di questi istituti accolgono studenti e docenti di diverse religioni, favorendo così un ambiente di dialogo e di comprensione.
Il Dialogo Attraverso l’Esempio
San Josemaría era convinto che il miglior modo per promuovere il dialogo interreligioso fosse attraverso l’esempio di una vita cristiana autentica. Invece di concentrarsi su dibattiti teologici o discussioni dottrinali, egli credeva che la testimonianza di una vita vissuta nella fede, nella carità e nella verità fosse il modo più efficace per costruire ponti tra le religioni.
In questo senso, il dialogo interreligioso per San Josemaría non era tanto una questione di parole, quanto di azioni. Egli incoraggiava i cristiani a vivere la loro fede con coerenza, mostrando attraverso le loro opere la bellezza del Vangelo. Questo approccio era particolarmente evidente nel suo modo di trattare le persone di altre fedi: con rispetto, gentilezza e carità, senza cercare di imporre le proprie convinzioni ma lasciando che fossero le azioni a parlare.
Un’Eredità di Dialogo
L’eredità di San Josemaría nel campo del dialogo interreligioso continua a essere viva oggi, soprattutto attraverso l’opera dell’Opus Dei. Sebbene non fosse un teologo specializzato in dialogo interreligioso, il suo approccio alla vita cristiana ha ispirato molti a cercare la pace e la comprensione tra le religioni.
Le sue parole e i suoi insegnamenti continuano a ispirare persone di tutto il mondo a costruire relazioni basate sulla fiducia e sul rispetto reciproco. Il suo messaggio che ogni persona è chiamata alla santità e che ogni vita umana ha un valore infinito è un potente antidoto contro l’intolleranza e la divisione.
Conclusione
San Josemaría Escrivá de Balaguer, pur essendo profondamente radicato nella tradizione cattolica, ha offerto un modello di dialogo interreligioso basato sul rispetto, la comprensione e l’amore per il prossimo. La sua visione della santità come qualcosa di accessibile a tutti e il suo insegnamento sull’importanza di vivere la fede nella vita quotidiana hanno creato un clima di apertura e di dialogo che continua a influenzare il mondo contemporaneo.
Attraverso l’esempio dell’Opus Dei e delle istituzioni legate al suo carisma, l’eredità di San Josemaría nel dialogo tra le religioni rimane un faro di speranza e di unità in un mondo che ne ha sempre più bisogno. Il suo messaggio ci invita a guardare oltre le differenze e a riconoscere l’immagine di Dio in ogni persona, promuovendo così una convivenza pacifica e costruttiva tra le fedi.
Marco Baratto