In ricordo di Luisa Ferida : una vittima dell’odio

NOTA . Questo articolo di Matteo Possenti è uscito sul “Resegone” nel 2015. Per gentile concessione dell’autore ed essendo sparito dalla rete viene qui riproposto. Come saranno gli stessi Carabinieri di Milano, negli anni 50 «la Manfrini dopo l’8 settembre 1943 si è mantenuta estranea alle vicende politiche dell’epoca e non si è macchiata di atti di terrorismo e di violenza in danno della popolazione italiana e del movimento partigiano». Luisa Ferida, fu assassinata da innocente, in quel clima di odio che erano i giorni successivi alla “liberazione” . Questo articolo che riporta il diario di un testimone dei fatti ci trasmette due sentimenti: il primo, la fine tragica di Osvaldo Valenti e Luisa Ferida che oggi riposano , in attesa della Resurrezione in Cristo a Musocco al “Campo 10” La Ferida , al momento dell’uccisione era incinta . La seconda il coraggio di questi sacerdoti, che nell’ ora suprema e davanti alla morte di due cristiani non ebbero paura di essere fucilati pur di dare l’estrema unzione a due povere vittime dell’odio, rispondendo così ad una legge superiore , quella di Dio davanti alla malvagità degli uomini (Marco Baratto)

GLI ATTORI DEL CINEMA OSVALDO VALENTI E LUISA FERIDA
Quella di Osvaldo Valenti e Luisa Ferida (nome d’arte di Luigia Manfrini Farné) fu la coppia di attori ed amanti più famosa degli anni quaranta del secolo scorso. Si erano conosciuti durante le riprese del
film «Un’avventura di Salvator Rosa», di Alessandro Blasetti, nel 1939. Bolognese, considerata una delle donne più belle d’Italia ed anche attrice tra le più pagate e capaci (ricevette il premio come miglior
attrice italiana nel 1942), la Ferida recitò con le stelle del momento, tra cui Amedeo Nazzari, Gino Cervi e Totò.

Matteo Possenti

Di wp

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