Il quotidiano Repubblica ha pubblicato un’articolo dal titolo ” Marocco, nuova battaglia per i diritti delle donne. Dalla poligamia al divorzio, in arrivo norme più moderne sulla famiglia” .
Per prima cosa, mi sembra personalmente irrispettoso qualficare il Marocco come ” Paese arcaico e dalla forte influenza islamica” . Vorrei ricordare, solo a titolo di esempio, che Il 10 settembre 1777, il sultano del Marocco , Sidi Mohamed scrisse quella che potrebbe essere considerata una dichiarazione sui diritti umani. L’aveva proposta a tutte le potenze cristiane e, se l’avessero accettata, la dichiarazione sarebbe diventata una norma di diritto internazionale.
Sul fatto che il Marocco sia ” società estremamente conservatrice” . Tale affermazione parte da una prospettiva tipicamente occidentale. Il Marocco, non è ne conservatore ne progressista. Il Regno, semplicemente segue la tradizione sunnita malikita . Questa scuola è caraterrizzata dal fatto che , partendo dalle norme scrittie nel Nobile Corano , viene eleboarato una giurisprudenza la quale tiene conto del mutato contesto sociale determinato dal passare del tempo . Ovvero, reso in termini più semplici. Si parte dalle norme coraniche, si individuano quale è bene superiore che tali norme intendevano proteggere , e si eleborano delle soluzioni che nel rispetto dei precetti del Nobile Corano possono essere applicati nella società, che per stessa cambia a seconda del luogo e del tempo.
In poche parole , le norme coraniche dell’Islam sunnita malikita puntano ad applicare il Corano nella società . Questo procedimento giuridico è molto simile al “diritto consuetudinario o comune” in vigore in Europa prima delle grandi codificazioni e per certi versi simile al diritto di stampo anglosassone .
Sul punto che Sua Maestà non ” aveva puntato il dito contro le «imperfezioni» ” è bene rileggere il discrso reale dove non si parlava di “imperfezioni ” ma dove il Sovrano “uno slancio riformatore in perfetta armonia con i disegni ultimi della legge islamica e le specificità della società marocchina”. Quindi, anche in questo caso “imperfezione ” bensì , nello spirito sunnita malikita seguire il corso dei tempi .
Il fatto che Sua Maestò ” Muhammad VI, sia riconosciuto come “comandante dei credenti” dalla Costituzione (e quindi leader religioso, oltre che politico)” tale termine è difficile da comprendere per gli occidentali
Il concetto di “comandate ” o meglio di “commendatore ” dei Credenti, non è titolo che rigurada solo i fedeli nell’ Islam. Ma il Sovrano è il Garante di tutti i credenti quindi anche di cristiani ed ebrei e come tale viene considerato.
A riprova di qeusto ,In Marocco ad esempio esiste la Camera rabbinica competente in materia di status personale dei marocchini di fede ebraica, in particolare per quanto riguarda matrimoni, divorzi e testamenti., come esistono ovviamente per i cattolici di rito latino .
Una ultima osservazione sul fatto che ” Il problema (per il Sovrano) è che, spesso assente dalla scena pubblica, appare più debole di allora.“. Tale affermazione non prende in conisderazione Sua Maestà non è assente dalla scena pubblica. Esso svolge, attraverso le Alte Istruzioni reali , le funzioni proprie di un Sovrano Costituzionale.
Gli occidentali non sono abituati al pensiero arabo e, mi si pemetta marcamente marocchino, di agire non in modo appariscente , sempre sotto i riflettori della stampa. Ma l’azione reale, è svolta in modo dolcee risoluto . Non sempre appare sotto i riflettori. Ma proprio questa discrezionalità è sinonimo di efficacia nella risoluzione delle problematiche , anche le più complesse
Marco Baratto
Marco Baratto, laureato in legge presso l’Università Cattolica , si interessa di dialogo tra le religione e analisi sul mediterraneo . E’ membro della “Fraternité d’Abraham” e collabora alla realizzazione di diversi momenti di approfondimento del dialogo inter religioso