Vorrei, con tutta l’umiltà necessaria, lanciare questo messaggio, pieno di incoraggiamento e di sfida a tutti i miei concittadini, in particolare ai nostri dirigenti, alle autorità e agli imprenditori, invitandoli a pensare alle popolazioni povere nella gestione delle questioni fondiarie.
Siamo tutti testimoni delle sfide affrontate dalle popolazioni più vulnerabili, che spesso non hanno le risorse per difendere i loro diritti alla terra. E la terra è il fondamento della nostra esistenza. Molto più di un semplice pezzo di terra, rappresenta la nostra storia, la nostra cultura e, soprattutto, il nostro legame sacro con la nostra terra d’origine. Così, quando la terra è contesa, è la nostra stessa identità ad essere minacciata.
Come nazione, dobbiamo riconoscere l’importanza cruciale della terra per il nostro sviluppo economico, la coesione sociale e il patrimonio culturale. È la base della nostra esistenza, il pilastro su cui si basano le nostre comunità e le nostre aspirazioni. Tuttavia, dobbiamo anche riconoscere le tensioni e le ingiustizie che circondano la questione della terra e l’impatto devastante che possono avere sulla nostra società.
Per citare il caso di Bambilor, che conosco meglio, il decennale problema della terra continua a causare danni agli strati più deboli della società. Purtroppo, questa situazione è diffusa in tutto il Senegal. Questa crisi della terra non sta dividendo solo la nostra terra, ma anche i nostri cuori e le nostre menti. Le famiglie sono distrutte, le comunità sono divise e il tessuto sociale è indebolito. La situazione è profondamente preoccupante e solleva questioni critiche sull’equità e la giustizia nella gestione del territorio.
E’ inaccettabile che le persone siano private illegalmente della loro terra o che non ricevano un adeguato risarcimento per la terra che hanno perso. Queste pratiche non solo violano i diritti fondamentali dei cittadini, ma alimentano anche tensioni e conflitti sociali. Le autorità sono invitate ad adottare misure serie per porre fine a queste pratiche abusive e garantire che i diritti fondiari delle persone siano pienamente rispettati. Ciò richiede un’applicazione rigorosa della legge, nonché meccanismi trasparenti ed equi per l’acquisizione e la ridistribuzione dei terreni.
Per questo, senza alcuna pretesa, vorrei rivolgere un appello urgente alle nostre autorità, in particolare ai servizi fiscali e immobiliari, a certi funzionari locali eletti e alle autorità statali, nonché a certe autorità, affinché evitino fin d’ora certi comportamenti che privano ingiustamente le popolazioni della loro terra e dei loro mezzi di sussistenza. Le pratiche abusive e le decisioni arbitrarie devono lasciare il posto a un approccio più equo e trasparente, in cui i diritti dei più svantaggiati siano pienamente rispettati.
Agli imprenditori e agli investitori, un promemoria dell’importanza cruciale di tenere conto delle esigenze e dei diritti delle comunità locali nelle loro attività fondiarie. La ricerca del profitto non deve avvenire a spese delle popolazioni vulnerabili, ma piuttosto nel rispetto dei loro diritti e del loro benessere. Infine, a tutti gli attori coinvolti nella gestione del territorio, ricordo che abbiamo il dovere morale di garantire che ogni cittadino, indipendentemente dal suo status sociale, possa godere dei propri diritti fondiari in modo equo e senza discriminazioni.
Vorremmo, con tutto il rispetto, che i nostri decisori e gli attori economici prendessero coscienza della loro responsabilità sociale e contribuissero a una gestione più equa del territorio.
Pertanto, è imperativo che le autorità adottino misure serie per porre fine a queste pratiche abusive e garantire che i diritti fondiari delle persone siano pienamente rispettati. Ciò richiede un’applicazione rigorosa della legge, nonché meccanismi trasparenti ed equi per l’acquisizione e la ridistribuzione dei terreni. Come cittadini, dobbiamo continuare a denunciare queste pratiche ingiuste con lucidità e rispetto per le regole sociali e democratiche e a chiamare le autorità responsabili a rispondere delle loro azioni.
Oggi, più di chiunque altro, la responsabilità del Presidente della Repubblica, Sua Eccellenza il Sig. Bassirou Diomaye Diakher FAYE, è senza dubbio impegnata di fronte alla cruciale questione della terra in Senegal.
Il suo coraggio, la sua determinazione, la sua leadership, la sua integrità, il suo carisma e la sua capacità di risolvere i conflitti sono messi alla prova. In questo periodo delicato, il popolo senegalese si aspetta che il suo leader agisca con fermezza e con chiarezza. Il Presidente deve dimostrare una volontà incrollabile di affrontare questa sfida in modo giusto ed equo. La sua integrità e il suo impegno per la giustizia devono guidare ogni decisione che prende.
Auspichiamo vivamente che il Presidente attui misure concrete per risolvere le controversie sulla terra in modo equo, prestando particolare attenzione ai bisogni delle popolazioni più vulnerabili. La sua leadership deve basarsi sul rispetto dei diritti di tutti i cittadini, senza discriminazioni o favoritismi. Il carisma del Presidente può svolgere un ruolo cruciale nel mobilitare tutte le parti interessate intorno alla ricerca di soluzioni durature.
La sua capacità di ispirare fiducia e promuovere il dialogo può contribuire ad allentare le tensioni e a promuovere la cooperazione tra i diversi attori coinvolti. Infatti, la risoluzione dei conflitti territoriali non deve essere percepita come un semplice esercizio politico, ma come una missione nobile ed essenziale per garantire la stabilità e il benessere della nazione senegalese. Il Presidente ha il dovere morale di garantire che la giustizia nel senso nobile del termine abbia la precedenza, assicurando che ogni cittadino possa godere dei propri diritti fondiari con rispetto e dignità.
Miei cari concittadini, di fronte alle avversità, dobbiamo rimanere forti e uniti. Abbiamo superato le sfide in passato e supereremo anche questa. Con determinazione e compassione, possiamo trasformare questa crisi in un’opportunità di rinnovamento e di riconciliazione. La complessità della situazione, che è una pura realtà, forse anche più di quanto il resto di noi possa immaginare, non deve scoraggiarci, né spingerci ad adottare una visione semplicistica e manichea. Al contrario, dobbiamo dar prova di determinazione e perseveranza per trovare soluzioni durature. E’ tempo di agire, senza cadere nella vendetta, nella caccia alle streghe o nell’odio.
Se uniamo i nostri sforzi in uno spirito di tolleranza e di compromesso, senza debolezze o compromessi sui nostri principi, potremmo trovare soluzioni concilianti per risolvere il problema della terra una volta per tutte. Ciò richiederà un dialogo aperto e inclusivo, nonché una sincera volontà di lavorare insieme per il bene della nostra società.
Insieme, con determinazione e solidarietà, possiamo superare gli ostacoli che ci si parano davanti e costruire un futuro in cui ogni cittadino possa godere pienamente dei propri diritti alla terra con rispetto e dignità. Il momento di agire è adesso. Dobbiamo mettere da parte le nostre differenze e lavorare insieme per trovare un terreno comune. Questo non è il momento della divisione, ma della riconciliazione. Solo uno sforzo collettivo può permetterci di superare queste sfide e costruire un futuro migliore per i nostri figli e le generazioni future.
Thierno Amadou Ba’
Thierno Amadou Ba’ Khalif di Bambilor
testo pubblicato su concessione dell’autore . testo origianario qui
Buongiorno buongiorno
Bravo bravo e la situazione
Di tutto il Senegal
Grazie ancora 💯