PARLAMENTO EUROPEO E ABORTO: GLI EFFETTI DEL VOTO DEL 11-4-2024

Lo scorso 11-4-2024 il Parlamento europeo ha votato a favore dell’inserimento dell’interruzione volontaria di gravidanza nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue.

La proposta è stata approvata con 336 voti favorevoli, 163 contrari e 39 astenuti, sostenuta per lo più da
deputati di sinistra e centristi. I rappresentanti dei partiti della nostra maggioranza di governo hanno quasi unanimemente votato contro, il che depone sicuramente a nostro favore, l’Italia non
ha certo sfigurato. Tale pronuncia fa seguito a quella del parlamento francese del 4 marzo 2024 che ha inserito addirittura il cosiddetto “diritto di aborto” in Costituzione.

A differenza di quest’ultimo, peraltro, il voto europeo non ha alcun carattere vincolante, anzi possiamo ben affermare che esso ha una mera natura simbolica.

Una risoluzione vincolante, anzitutto, richiederebbe l’appoggio di tutti i 27 Stati membri e incontrerebbe il
veto di alcuni paesi, nei quali l’aborto rimane circoscritto.

Nello Stato di Malta, ad esempio, la soppressione di un essere umano durante la sua gestazione è ammessa solo nel caso, insuperato ed insuperabile a livello mondiale, del grave pericolo di Vita della donna che porti a termine la gravidanza.

La legislazione polacca prevede due casi ulteriori di ammissibilità, quelli per incesto e stupro, mentre è stato di recente soppresso quello della grave malformazione del feto.
Non solo. Affinché il “diritto di aborto” possa essere incluso nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione occorrerebbe modificare i Trattati di adesione, che prevedono l’esclusività legislativa sul tema in oggetto in capo a ciascun paese membro, che si disciplina come vuole.

Il voto dell’UE, quindi, non è solo totalmente irrilevante, ma ancor prima incomprensibile per noi
giuristi, che da avvocati o magistrati abbiamo una visione pratica e concreta del diritto.

Che ci sia un orientamento abortista nella politica europea è noto a tutti, che significato abbia una
mozione simbolica conforme è misterioso. Tra l’altro, accanirsi normativamente e politicamente
contro il più debole che non ha il diritto di voto per tutelare gli interessi di comodo degli elettori, dal cui
consenso dipende il potere della classe politica, non è certo un atto di eroismo e non esprime alcun
particolare senso civico, per usare un eufemismo.

Pietro Guerini

Pietro Guerini Avvocato civilista e penalista da quasi un trentennio, da sempre liberale di destra, Pietro Guerini ha fondato
il 18 luglio 2009 un Comitato pro life denominato ” NO194, che conta oltre 30.000 iscritti e che ha organizzato oltre un migliaio di eventi sino ad oggi

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